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VERDI PER CASO O PER FORTUNA?

Tirato in una polemichetta senza sale


Ho avuto modo di leggere una lettera, inviata al Corriere dall'Associazione "Verdi per caso" di Manfredonia, e debbo dire la verità, nonostante qualche sollecitazione ricevuta, ho molta difficoltà a rispondere.
Da quando ho deciso di stare fuori dalla polemica politica, rivolgo quasi esclusivamente le mie riflessioni giornalistiche alla coscienza dei nostri concittadini, senza entrare direttamente nello scontro tra i partiti, per la verità quasi inesistente nella nostra città.
Invece, questa volta ci sono caduto, irretito dalla impudenza di un atto - il Convegno organizzato dai "Verdi, eccoli di nuovo" - fuori tempo e fuori di decenza, deciso da un movimento trasformatosi negli anni in una vera e propria macchina degli assessori e per la spartizione di posti di governo e sottogoverno, come giustamente rilevato dalla Verde Francescato, nel Congresso che l'avrebbe fatta diventare Segretaria nazionale del partito. E questo vale qui, come nel resto d'Italia.
Pensate come sarebbe stato facile, per un partito di governo, avere a Manfredonia il Centro Epidemiologico per le malattie ad incidenza ambientale? I "Verdi con lo sconto", invece, non si sono dati alcun cale di ottenere questo Centro. Ma, nonostante ciò, per mantenere alto il livello del mio intervento, ho evitato di dire, nel mio precedente articolo, chi era il Presidente della Commissione Sanità del Senato.
Dicono i "Verdi, bell bell": "Italo Magno non c'era allora, e non c'era in tutte quelle mobilitazioni... che avrebbero dovuto vedere impegnati i movimenti", non certamente le rappresentanze istituzionali, né deputati e senatori del Collegio. Più che giusto perché, senza il necessario movimento, il gioco non diventa bello!
Io c'ero però, quando i "Verdi del sole nascente" affermavano a gran voce: "L'EniChem non se ne può andare, deve prima bonificare!". Cos'hanno fatto i "Verdi torno subito" a Manfredonia, nel Governo nazionale e nell'Amministrazione Comunale, per ottenere questo?
Hanno però ragione loro, quando dicono che Italo Magno, "chiuso nel suo mondo", non si è reso conto di tutto quello che i Verdi (per caso o per loro fortuna?) andavano facendo nella nostra città. Egli ha continuato a giocherellare con la formazione di centinaia di alunni, migliaia negli anni, illudendosi di poter forgiare le loro coscienze, magari di dare loro anche un'educazione ambientale, che ne facesse cittadini più sensibili e meno opportunisti dei padri; e si vanta anche, poverino, di avere in tutte le scuole della provincia tanti docenti e presidi, già suoi allievi nei Corsi di aggiornamento, di formazione e di specializzazione, in cui egli insegna da oltre vent'anni.
Capisco che chi non ha mai amato molto la cultura non possa comprendere l'ebbrezza di un simile mondo e mi dice convinto: "Ma tu vuoi mettere le irrilevanti cose del "tuo mondo" con la gloria di rivolgere un bel comizio, nella piazza grande della città, ad un solo cittadino? Ma che scherziamo!?"

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